Future Vintage Festival Evolution

Il format nasce da un’intuizione: il vintage è un linguaggio contemporaneo. 

Non è solo patrimonio d’archivio ma è il trend trasversale più duraturo e influente dall’inizio del nuovo millennio agli anni ’10. Trend scouting, brand identity, ispirazioni creative: moda, arte, design, comunicazione attingono in quegli anni alla “retromania hipster”.

Visione antinostalgica

Rispetto alle altre manifestazioni di settore, il format propone fin da subito una visione riaggiornata, contemporanea e antinostalgica, in modo da proporsi come placement ideale per i brand iconici con un grande heritage in continua evoluzione ma anche aziende contemporanee che seguono i trend del momento e le nuove esigenze dei Millennials.

Qui sotto delle campagne realizzate per la manifestazione.

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Vintage Festival nasce come manifestazione buying & selling inspiration

Marketplace selezionato ma soprattutto approfondimenti culturali per creare conoscenza e pedagogia. Educational, esposizioni artistiche e un palinsesto ricco di lecture con relatori d’eccezione, in grado di garantire un sicuro posizionamento di mercato.

Eventi serali, party, concerti, nightlife hanno reso il festival un esempio unico su scala nazionale.

Presenze Prima edizione
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Presenze Ultima Edizione
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Location

Ex tribunale del XVI secolo. 4 piani di cultura e creatività.


11.000mq di spazi espositivi.

Beaubourg polifunzionale con più di 4 secoli di storia.

L’offerta culturale crea un pubblico ricettivo, fidelizzato, con buona capacità di spesa, curioso verso le nuove tendenze e commercialmente interessato a recepire nuovi stimoli stilistici e di mercato.

Partnership commerciali

Il festival diviene un osservatorio sugli orientamenti del lifestyle, attirando l’attenzione di media partner nazionali. Un format in grado di proporre contenuti per ogni generazione e target di pubblico. La svolta: anzichè replicare la formula, operare un rebranding sul naming e sul format. Il festival diviene Future Vintage. Il nuovo logo in Helvetica al rovescio segna un nuovo corso.

Riconversione urbana

La manifestazione si espande riconvertendo e rifunzionalizzando nuove location simbolo della città: da scenari urbani e post industriali, a patrimoni storico artistici.

Adotta una visione sempre più cosmopolita, abbracciando gli standard delle principali capitali europee.


Il palinsesto culturale si apre a nuove tematiche legate all’innovazione, alla multimedialità, alle nuove tendenze sociali, ai linguaggi delle nuove culture alternative.

Tendenze contemporanee

Il focus si concentra sull’origine delle tendenze contemporanee, sulle ispirazioni e le contaminazioni che nascono tra passato e futuro. E sulle culture underground che condizionano il mercato globale e influenzano la Generazione Z.

Nel 2016 arriva la media partnership con Radio Deejay che dà nuovo respiro nazionale all’intero progetto, una collaborazione pubblicitaria, editoriale e commerciale che si riconferma di anno in anno fino ai giorni nostri.

Oltre a Deejay, negli anni il Festival stringe media partnership con Wired, Rolling Stone, Nss Magazine e con il nuovo corso di radio m2o.

Future Vintage diviene così un brand che si fonde su un ossimoro unico: l’evoluzione della conoscenza (Vintage), che converge con i linguaggi dell’innovazione (Future).

Impulsi creativi che attraggono uffici stile, cool hunters, appassionati e consumatori più esigenti. Contenuti culturali di rilievo in grado di attirare il grande pubblico. Soluzioni di marketing creativo capaci di offrire brand experience uniche e profilate alle aziende. Un indotto che genera notorietà alla città che ospita la manifestazione, attirando i riflettori dei maggiori media nazionali. 

Questi gli obbiettivi migliorati di anno in anno da Future Vintage Festival, rimettendosi sempre in gioco.

Il cambiamento non passa mai di moda.

Da Vintage Festival

a Future Vintage.